Ogni volta che parlano di Marlene, Merveille dice sempre: “questa bambina mi piace tanto. Questa bambina è intelligente, dobbiamo aiutarla, dobbiamo tenerla”.
Tra le 22 bambine che vivono al Centro, è inevitabile che alcune diventino le preferite. Marlene, con la sua timidezza e semplicità, ha conquistato il cuore di Merveille. E Elena, nel suo piccolo, sa che la aiuteranno sempre, per sempre. Faranno in modo, anche grazie al sostegno di chi li aiuta, che Marlene non debba mai più tornare alla vita che ha vissuto prima.
Marlene non è orfana, ma è come se lo fosse. È nata a nord del Congo, nella città di Kingasani. Sua madre è morta di parto, e così è stata presa in carico dalla nonna. Quattro anni fa, nonna e nipote hanno intrapreso un viaggio di 35 giorni sulla baleniera, arrivando infine a Kinshasa, nella speranza che un militare prendesse la nonna in sposa. Ma quella speranza non si è mai concretizzata, e si sono ritrovate sole, abbandonate al porto.
Marlene ha vissuto per più di un anno al porto, dormendo su un cartone, esposta al sole e alla pioggia, senza una vera casa. Un giorno, a soli sette anni, ha guardato Elena e le ha detto: “Qui sto bene, non è come a Selco (il quartiere di Kinshasa dove abitava prima). Là ci sono i corpi morti che galleggiano sul fiume, ci sono persone che litigano, che si insultano. La mia nonna per dormire stendeva un lenzuolo per terra e speravamo che la polizia non arrivasse”.
Quelle parole ci hanno fatto comprendere il desiderio di Merveille di salvare quella bambina e il sogno di un futuro migliore che vede ogni volta che la guarda.
E con il nostro aiuto, possiamo garantire a Marlene un futuro sicuro. Anche se un giorno la Maison de Marie dovesse chiudere, faremo in modo che lei possa continuare a frequentare la scuola e avere un luogo sicuro in cui vivere, protetta, lontana dalla vita di strada e dai ricordi del cartone che una volta era il suo unico rifugio